TinyDropdown Menu Born to be Wilde: Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson

venerdì 5 aprile 2013

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Jonas Jonasson

“Non bisogna mai fidarsi dei preti e di chi non beve acquavite, e se ti capita di incontrare un prete che non beve acquavite, meglio scappare a gambe levate.”

A parte la magistrale trilogia di Millenium e qualche brano di antologia, non avevo ancora avuto il piacere di confrontarmi seriamente con la lettura di un autore scandinavo. Non so per quale motivo ma in generale trovavo che gli autori scandinavi fossero caratterizzati da una scrittura "liscia", come si dice dalle mie parti, davvero lontana dai travagliati romanzi francesi e sudamericani che io tanto amo. In parte, non sono stata smentita ma questo lo vedremo un po' più avanti. 

Detto ciò, non potevo restistere alla tentazione di leggere uno dei casi editoriali europei dell'anno scorso: generalmente nella scelta delle mie letture, prediligo il filone picaresco/romantico, per me il non -plus ultra, quindi le mirabolanti avventure di un centenario hanno stuzzicato non poco la mia curiosità.  Il titolo del libro è abbastanza esplicativo: un vecchino scappa. E mi chiedevo "ma dove vuoi che vada? " e soprattutto "perchè?"; ma è qui che viene il bello perchè nell'immaginario collettivo i vecchini protagonisti dei libri sono sempre amabili pensionati, un po' birichini ma in  fondo del tutto innocui. 
Col cavolo! Allan è una vecchia adorabile canaglia le cui uniche costanti nella sua lunga vita son state l'acquavite e l'apoliticità. Dalla Svezia all'Indonesia, passando per Spagna, Stati Uniti, Francia, Cina, Corea del Nord e chi più ne ha più ne metta. In breve, Allan, svedese esperto di esplosivi, scappa dalla casa di riposo in cui è internato e grazie ad una narrazione divisa su due livelli (flashback e avventure attuali) scopriamo che in passato ha partecipato a tutti gli eventi chiave della storia mondiale, lasciando il lettore sbigottito e in stato di ammirazione. 
Insomma, so che è un ammirevole lavoro di fantasia  ma nella mia ignoranza storica, risulta soprattutto davvero diventente che un cittadino svedese (la Svezia, a memoria mia e di altri ignoranti come me, non è mai stata la nazione-chiave di qualche evento storico famoso) sia stato il coadiuvante di Guerre Mondiali, alleanze e via dicendo. 
L'aplomb di Allan poi, è totalmente invidiabile:  si accontenta di una vita semplice, purchè ci sia un po' di acquavite e non si parli di politica. Afferma che la politica e l'assenza di alcool, portano sempre guai: non c'è nulla che non si possa appianare quando questi due fattori non combaciano. Sicuro c'è un fondo di verità in queste parole. 
Dal punto di vista stilistico e narrativo è interessante notare come l'autore utilizzi bene o male sempre le stesse parole, il che contribuisce all'effetto comico nella descrizione delle avventure nel loro insieme ma risulta lievemente monotono. I personaggi invece, son ben caratterizzati e ognuno sembra essere plasmato dalla nevrosi di cui è affetto.
Insomma la lettura è scorrevole e abbastanza piacevole e il punto a favore è il crescendo nel quale il lettore si trova coinvolto suo malgrado:  fino a metà libro uno potrebbe tranquillamente prendere e lasciare la lettura innumerevoli volte che tanto sembra che Allan sia sempre li ad aspettarci, tranquillo e immutabile  ma da metà in poi ci si trova avvinti al gran finale e si sente la necessità di terminare la lettura.
Concludendo, penso sia un libro simpatico e piacevole ma niente di cui uno non possa privare la propria libreria d'autore.
Voto: 6+








2 commenti:

  1. sarà perché me l'hanno regalato persone importanti, o perché l'ho letto in un periodo un pò particolare, ma mi è piaciuto un sacco, mi ha emozionato non poco, mi ha fatto ridere davvero di gusto, e mi ha fatto notare come la vita senza le perdite di tempo sentimentali (relegate alla vecchiaia) potrebbe portare ad un maggior successo personale

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  2. Hai ragione, sono aspetti che hanno bisogno di un occhio fine per essere compresi! Io purtroppo ho appena finito di leggere Anna Karenina e Via col vento..diciamo che sono orfana delle grandi emozioni che quei due libri mi hanno lasciato e quindi mi sento un po' acida nell'affrontare i nuovi best seller (errore mio). Ora infatti sto cercando di variare le mie letture. Quanto alle risate, forse non è il genere di ironia che mi fa ridere di gusto peró mi ha fatto sorridere parecchie volte!
    Grazie del commento e di essere passato di qui :)

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