TinyDropdown Menu Born to be Wilde: maggio 2013

giovedì 30 maggio 2013

#2 Le Boudoir: intervista a Bruno Ferrari, educatore cinofilo

Intervista a Bruno Ferrari, 33 anni, educatore cinofilo


A distanza di dieci giorni dal contest sulla pagina facebook di Born to be Wilde, il nostro educatore cinofilo si racconta: quest'intervista mi interessa particolarmente perchè sfortunatamente la tematica dell'educazione degli animali è abbastanza estranea alla stragrande maggioranza dei nostri lettori e trovo fondamentale approfondire alcuni aspetti grazie a un esperto del settore come Bruno Ferrari. Una realtà come quella dell'educazione cinofila merita uno spazio tutto suo qui su Le Boudoir giacchè spesso chi ha un amico animale pensa di sapere già tutto e invece sa ben poco. Vediamo quindi insieme cos'ha da insegnarci Bruno.

Ciao Bruno, benvenuto nel nostro spazio appena nato dedicato alle persone che fanno della propria passione una vera e propria professione. Ti ringraziamo di aver accettato quest’intervista e dobbiamo avvisarti del fatto che sul nostro piccolo contest “Di chi volete leggere nella prossima intervista” hai vinto a mani basse!:) La tua professione suscita moltissima curiosità oltre che sanissima invidia quindi cominciamo:


1. Sicuramente ti avranno già fatto questa domanda un milione di volte ma noi ci proviamo lo stesso: sappiamo che sei laureato in Scienze della Comunicazione e che hai lavorato in quest’ambito per molti anni. Qual è stato il passaggio dal mondo della comunicazione a quella dell’educazione cinofila?
Il passaggio è stato molto graduale e prima di arrivare alla scelta definitiva sono passati quasi 4 anni, mentre lavoravo nella comunicazione nei ritagli di tempo post lavoro e nei week end mi dedicavo all'educazione cinofila e iniziavo a seguire i primi clienti in modo da fare esperienza e farmi “un nome” in quello che avrei voluto diventasse il mio vero lavoro. Man mano che lavoravo aumentavano i clienti e pure la mia credibilità, fino a quando sono arrivato al momento di volermi dedicare maggiormente alla cinofilia, così mi venne in mente di chiedere un part-time al lavoro, ma mi presero in contropiede anticipandomi ,dicendomi che da li a pochi mesi non mi avrebbero rinnovato il contratto causa crisi...al momento non la presi proprio bene...sai lo stipendio fisso faceva comodo...ma ho interpretato l'accaduto come un segnale e da quel momento mi sono dedicato a tempo pieno a fare l'istruttore ed è stata la miglior scelta che potessi fare, alla faccia dei comunicati stampa , i save the date e le tartine tristi degli eventi :-)

2. Parlaci del tuo percorso formativo: hai seguito scuole/corsi particolari?
Ho frequentato un corso di formazione per istruttori presso la scuola cinofila il mio cane (
www.ilmiocane.net) il corso è durato quasi 2 anni, li ho avuto modo di imparare questo lavoro, dopo il diploma ho iniziato il tirocinio sempre presso la scuola e a seguire affermati istruttori che già lavoravano nel centro e poi cliente dopo cliente ho migliorato le mie capacità e tutt'ora sento di essere in continua evoluzione e miglioramento.

3. Molte persone pensano di poter gestire da soli il proprio cane e non vogliono affidarsi a professionisti esterni. Cos’hai da dire a queste persone?
Non è obbligatorio rivolgersi ad istruttori cinofili per possedere un cane, ma sarebbe una buona cosa almeno sapere cosa implica adottare un cane e soprattutto se si sceglie un cane di razza sapere le caratteristiche del cane che prenderemo per evitare sorprese. Avere un cane non è solo gioia e amore, a volte sono anche sacrifici di tempo e anche denaro.
Noi forniamo un supporto anche pre adozione e questo risolverebbe tante scelte sbagliate che poi a volte si tramutano in abbandoni.

4. Abbiamo letto molti post del tuo blog (http://cinofili.wordpress.com/) e vogliamo farti i complimenti: hai un modo di spiegare davvero semplice e molto simpatico e inoltre pensiamo che il blog  sia un ottimo strumento per  veicolare preziose informazioni ai non addetti ai lavori. Quando ti è venuta questa idea e perché?
Grazie per apprezzare il mio operato prima di tutto:-) L'idea è nata proprio perchè sentivo la necessità non solo di fare lavoro sul campo, ma dalla presunzione di voler fare una corretta diffusione di quella che chiamiamo cultura cinofila.
Su internet si trovano tante cose riguardo ai cani e non sempre sono cose vere, quindi mi sono detto perchè non usare la potenza della rete e delle conoscenze della mia vecchia professione e adattarle alla cinofilia? E quindi un po' per scherzo è nato il blog. L'idea finale è quella di farlo diventare un punto di incontro tra professionisti e semplici appassionati, ho dato anche la disponibilità ad altre figure di scrivere e collaborare in quanto credo che il confronto possa far crescere il benessere del cane

5. Che consigli hai da dare a chi sta pensando di adottare un cucciolo?
Prima di dare consigli chiedo sempre se sono disposti a raccogliere pipì e cacca per almeno i primi 5 mesi, portare fuori il cane 3 volte al giorno per almeno 10 anni con sole pioggia freddo e neve e se ha messo pure in preventivo di ritrovarsi qualche disastro in casa nei primi mesi di convivenza....se hanno risposto si a queste domande allora partiamo con i consigli principali che è quello di fare un ottima socializzazione al cane nei primi mesi di vita e di non accettare che un allevatore dia un cane prima dei 60 giorni di vita perchè per 2 mesi deve stare con mamma e fratelli.
Tutti sanno quanto è bello e cosa da di buono un cane ma spesso non tengono conto dell'impegno che richiede e visto che adottare un cucciolo è una grossa responsabilità mi sento in dovere di fare il grillo parlante della situazione

6. Quali sono le maggiori soddisfazioni nel tuo lavoro?
Aumentare l'intesa e la relazione di un binomio uomo-cane penso sia l'aspetto più bello...e soprattutto sentirsi dire”E' cambiato totalmente è un'altro cane...ora è un piacere stare e fare le cose assieme” questa è la soddisfazione più grande sicuramente.
Altro aspetto positivo è l'imprevedibilità, mai nessun cane è uguale ad un'altro, quindi annoiarsi è abbastanza difficile.

7. E il principale problema?
I proprietari che credono di sapere già tutto e che non capisci perchè ti chiamino se contestano quello che gli dici...ma c'è più soddisfazione quando gli risolvi il problema.
Altra nota negativa è la pioggia...lavorando all'aperto spesso, come quest'anno, crea molti poblemi.

8. C’è un tema che pensi sia poco trattato nella tua professione e per il quale ti va di spendere due parole al momento?
Forse è ancora poco chiaro il concetto che il nostro obbiettivo è quello di aumentare la qualità di vita dei binomi uomo cane e che non siamo li a far diventare dei soldatini i cani oppure farli diventare come spesso ci dicono “cani da circo”, tutto quello che insegniamo è funzionale alla vita di tutti i giorni, il mio motto è “Un cane educato è un cane felice”

9. Sappiamo che sei una persona sempre molto aggiornata su ciò che ti circonda quindi di certo saprai che dall’11 marzo 2013 in Europa è entrato in vigore il divieto di test su animali per gli ingredienti dei cosmetici: shampoo, bagnoschiuma, makeup, crema da barba, sapone, creme di ogni tipo, ecc. Si tratta di un traguardo importante, che è stato raggiunto in Europa per la prima volta nel mondo, dopo oltre 20 anni di battaglie. Tu cosa ne pensi?  Avresti alternative alla vivisezione?
Sono fermamente contro la vivisezione e i test su animali, sono anche da due anni vegetariano per scelta. Questo è un discorso molto lungo e complesso ma le alternative ci sono e anche valide...ma gli interessi delle multinazionali e la poca voglia da parte dei consumatori di cercare alternative fanno si che sono passati 20 anni prima di abolire i test su animali...

10. Passiamo ad argomenti più leggeri.. i nostri lettori ci hanno  chiesto di sottoporti una domanda davvero birichina: nonostante non si metta in dubbio la tua professionalità con qualsiasi razza ti capiti di educare, siamo curiosi di sapere se per caso non ci sia una razza con la quale proprio non vai d’accordo. Che ci dici?
Sarei ipocrita se ti dicessi il contrario...:-) si c'è qualche razza che non mi è molto simpatica...ma non ti posso svelare pubblicamente il nome altrimenti mi si rivolta contro l'associazione consumatori o meglio in questo caso i club di razza :-) Più che antipatia direi che sono differenze caratteriali tra me e quel tipo di cane...vediamo la vita a velocità differenti!!!

11. Se un ragazzo volesse avvicinarsi a questa professione, cosa dovrebbe fare? Cosa gli suggeriresti?
Sicuramente fare un percorso serio dove ci siano professionisti seri e praparati in grado di formare futuri educatori e poi fare tanto tirocinio e gavetta perchè l'esperienza è una della cose più importanti. In passato ho fatto tanti sacrifici per arrivare dove sono ora e anche se potrei vivere un po' più di rendita non rifiuto mai nessun cliente cosa che spesso vedo fare a ragazzi che si sono appena diplomati

12. Come ti vedi da qui a 30 anni?
Come prima cosa ancora con tanti capelli e poi vorrei mantenere questa passione e oltre a lavorare in campo poter aumentare sempre più la mia attività di docente nell'ambito della cinofilia

13. Domanda di rito per chi passa da Le Boudoir  di Born to be Wilde: libro preferito? Perché?
Senza ombra di dubbio la trilogia Marsigliese di Jean Claude Izzo un libro TOTALE dove la figura del protagonista Fabio Montale mi ha sconvolto l'esistenza un anti eroe per eccellenza ambientato in una città che adoro: Marsiglia. Quando trovo qualcuno che ama marsiglia mi insospettisco perchè come dice Izzo   “Marsiglia non è una città per turisti. Non c'è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c'è da vedere si lascia vedere. E allora è troppo tardi, si è già in pieno dramma. Un dramma atipico dove l'eroe è la morte. A Marsiglia, anche per perdere bisogna sapersi battere.”
Ecco appena letto questo stralcio ho perso la testa e ho lasciato il cuore in mano ad Izzo

14. Ti va di salutarci con il tuo motto preferito o con una citazione che ti rappresenta?
Vi lascio citando Neruda (per rimanere in ambito letterario) “Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera” questa me la sono ripetuta spesso mentre cercavo di spiegare la mia passione per questa professione e soprattutto quando c'era qualche scettico...la passione è la vera benzina della vita!!!


E anche oggi siamo giunti al termine. Vi lascio con un paio di foto di Bruno al lavoro :)









sabato 25 maggio 2013

L'ultimo lupo mannaro di Glen Duncan

"Londra era già al lavoro. Aveva smesso di piovere e il cielo era di una bellezza impossibile, un unico strato di nuvolette farinose che il sole sorgente colorava di rosa e di pesca. Solo il giovane, il matto e l'innamorato se ne accorgevano. Tutti gli altri si facevano strada a testa bassa in un altro giorno di nevrosi." Jacob Marlowe

Jacob Marlowe ama mangiare, fumare, bere, scopare e uccidere. In quest'ordine, da duecento anni. E fin qui, potrebbe sembrare il ritratto di un assassino piuttosto longevo e decisamente lussurioso. Ma Jacob Marlowe non è una persona normale, questo l'avevamo capito: lui è un lupo mannaro, l'ultimo. Jacob ha appena scoperto di essere l'ultimo lupo mannaro sulla faccia della Terra e Dio solo sa come deve sentirsi. Non si sa perchè, ma da 150 anni i lupi mannari non riescono più a infettare le proprie vittime e il numero di licantropi si è via via ridotto ai minimi termini a causa della caccia scatenata dai nemici umani e vampiri. Logorato da due secoli di omicidi e da un tragico passato, Jacob capisce che è giunta la sua ora e si prepara a consegnarsi a chi di dovere quando un inaspettato incontro lo catapulterà alla rincorsa di un valido motivo per continuare a vivere.
Se vi aspettate una storia alla Twilight, scordatevelo: qua c'è tutto tranne quella insensata mielosità che permea quel "romanzo". Non lasciatevi ingannare dal fatto che il manzo indio di Twilight si chiami Jacob come il protagonista di questo romanzo perchè i due non potrebbero essere più agli antipodi. Mr Marlowe è uno che in duecento anni ne ha viste di cotte e di crude e ora, nel ventunesimo secolo, ne ha le tasche piene: è totalmente indifferente a tutto ciò che lo circonda e non trova nessuna ragione per continuare a vivere se non quell'istinto di conservazione che permea tutti gli esseri viventi. Non vi aspettate una sorta di sentimentale e sensibile creatura della notte alla Anne Rice: Marlowe è uno stronzo, uno stronzo che sa di aver ucciso, mangiato e infettato tutto ciò con cui è venuto a contatto ma almeno ne è cosciente. Una riflessione molto interessante è quella sul disgusto.. una persona può inizialmente provare disgusto per sè stessa ma le scelte sono due: o ti uccidi o lo superi. Invariabilmente un lupo mannaro lo supera.
In realtà questo romanzo ha molti spunti di riflessione interessanti e vale la pena soffermarcisi un po' a pensarci su: le relazioni, l'amicizia, la solitudine..I temi vengono affrontati in una sorta di diario e con una schiettezza ammirevole.
Vi dirò, a me questo romanzo è piaciuto a metà: la prima parte è di una lentezza esasperante infatti l'ho preso e lasciato diverse volte. Da metà in poi  il ritmo diventa più incalzante e si comincia a intravedere un po' di azione. Penso che questa sorta di divisione sia dovuta alla palese volontà da parte dell'autore di fare emergere la differenza tra la vita di Jacob prima e dopo il colpo di scena sul quale l'intera vicenda si snoda.
Dal punto di vista stilistico penso che sia un buon romanzo anche se non eccelso: la scrittura è secca, cerca di puntare al sodo e non si dilunga in descrizioni inutili. Le uniche due pecche sono la lentezza con la quale Jacob snoccola le vicende all'inizio e il finale relativamente banale. Comunque non voglio rovinarvi la lettura, io sono una lettrice abbastanza critica e dovete prendere i miei giudizi con le pinze se voi non lo siete. Mi sento comunque di consigliarvelo come lettura leggera tra una granita e un bagno di sole, se siete amanti del genere :)
Voto: 6 e 1/2




ps: una piccola chicca che a me ha fatto scappare un sorrisino: non vi sembra familiare il nome Jacob Marlowe? Per chi ha letto Canto di Natale di Dickens forse si! Vi ricordate del nome del socio di Scrooge? Quello che poi gli appare sottoforma di fantasma? Beh si chiamava Jacob Marley. Sarò pazza ma mi sembra una simpatica somiglianza :)

venerdì 17 maggio 2013

#1 Le Boudoir: intervista a Nicolò Modica, artista di strada, in arte METROMAN

Intervista a Nicolò Modica, 32 anni, artista di strada che si definisce “da oltre 5 anni l’unico e vero cantante della metropolitana di Milano: METROMAN”


All’anagrafe e forse anche per voi, Nicolò Modica.. per i milanesi che ogni giorno prendono la metropolitana, Metroman. Da 5 anni il palco che si è scelto questo “performer” per guadagnarsi la pagnotta è forse peggio e più spocchioso di quello de La Scala: la metropolitana di Milano. Lo vedi entrare verso ora di cena in metro, con il suo amplificatore e il suo microfono e sai già che, nel bene e nel male, darà spettacolo. Mi è capitato spesso di incontrarlo e,  tra un successo di Baglioni e un classico come Eye of the tiger dei Survivor, con frasi come “Tutti insieme! Anche i peruviani!” o “Dai che mo’ mi arrestano!” o ancora “Sulla gialla mi è venuta meglio” spesso un sorriso scappa anche ai più restii. Un modo di lavorare che esprime tutta la sua filosofia sulla vita in generale. Leggiamola insieme.


Quale modo migliore per inaugurare una rubrica sulle personalità emergenti se non un’intervista all'artista eternamente emergente ma che per sua stessa definizione “non emerge mai”? Benvenuto Nicolò, grazie per aver accettato quest’intervista. E’ un piacere averti ospite nel nostro minuscolo spazio dedicato agli emergenti. La curiosità è talmente densa per questa nostra prima intervista, qui a Le Boudoir, che si taglia con il coltello. Cominciamo!


1.       Quando hai capito che non avresti avuto un lavoro normale? Perché la scelta di lavorare  per le strade?
A quei tempi vivevo a Torino: ero disoccupato, lavoravo in un magazzino e la paga era bassa quindi ho preso coraggio e ho cominciato a cantare sulla metropolitana. Senza coraggio non vai da nessuna parte..puoi avere tutto il talento che vuoi ma senza coraggio è inutile. Non combinerai mai niente.


2.       Da dove ti è venuta l’idea di cantare in metro?
Avevo visto spesso i rumeni fare questo tipo di performance e ho deciso di batterli sul loro stesso campo: per il pubblico milanese è meglio l’italiano, non c’è competizione. Ti vedono come un simbolo, sei uno di loro ed  è la forza della normalità che esce da tutti gli schemi. Questo piace!


3.       Hai cantato solo a Milano o hai girato prima di deciderti a rimanere qui?
No, ho girato molto, sia Italia con Roma, Torino etc sia Europa..sono stato a Berlino, Parigi, Madrid.. me la sono goduta, diciamo.


4.       Quindi secondo te quindi chiunque potrebbe svegliarsi un giorno e dire “voglio essere il nuovo Metroman”?
No, non sto dicendo questo. Io penso fermamente che dietro a ogni idea come quella di Metroman debba esserci una cultura. Mi spiego: lì da qualche parte, ognuno di noi è consapevole delle proprie capacità e dei propri limiti. Io mi sono sempre sentito un’artista e cantando in metropolitana, ho trovato la mia arte.


5.       Cosa ti piace del tuo lavoro?
Il contatto con la gente, sicuramente. Amo le persone, amo stare  tra le masse. Uno ha paura di ciò che non conosce ma io mi considero uno psicologo, ho avuto un buon maestro in questo, e sicuro io capisco il pubblico. Metroman è un simbolo del popolo, l’artista che cerca di emergere ma non emerge mai. Ma a me va bene così.


6.       Raccontaci la tua giornata tipo!
Allora..sveglia alle 8.30/9.00, solite cose..lavoro 4 ore al giorno, dalle 18.00 alle 21.00. Non al mattino o verso ora di pranzo, semplicemente perché ci sono solo anziani verso quell’ora. Non ho una paga media giornaliera..a giorni va bene, a giorni un po’ meno. (sull’articolo di Vanity Fair afferma di guadagnare mediamente sui 100/110 euro al giorno nda)


7.       Hai mai pensato di mollare tutto?
E per fare cosa? So fare solo questo, ormai è tardi per fare altre cose..e poi mi piace molto il mio lavoro.


8.       Quali sono attualmente i tuoi progetti?
Ultimamente mi hanno proposto un film su Metroman. Mi sento molto come Billy Elliott quando si allena e si sforza per raggiungere la perfezione. Sono molto contento perché in realtà mi sono sempre sentito più attore che cantante, e le persone che mi seguono in metro lo ammetteranno: sono più un performer che un talentuoso del gorgheggio. Sono un interprete.


9.       Che consigli ti senti di dare ai giovani che vogliono seguire le tue orme?
Guarda, il consiglio che posso dare ai ragazzi è quello di scendere in città e fare la propria arte: fate qualsiasi cosa ma lavorate divertendovi. E’ fondamentale! Non fate mai quello che fanno gli altri, andate sempre controcorrente.


10.   Come sai, questo è un  blog letterario e quindi dobbiamo fare la domanda di rito a tutti i nostri intervistati: libro preferito e perché?
Il mio libro preferito è Se questo è un uomo di Primo Levi. Perché? Ha semplicemente una storia molto bella.


11.   Siamo giunti al termine della nostra prima avventura in campo di interviste: ci saluti con un tuo motto o con una frase che riassuma la tua filosofia di vita?
Andare sempre controcorrente: tanti nemici ma anche tanti amici. Un saluto ai lettori di Born to be Wilde.


E con questo è tutto. Vi lascio con uno dei grandi classici del nostro Metroman:



giovedì 16 maggio 2013

Benvenuti a Le Boudoir: la rubrica interessante su persone interessanti

Carissimi lettori,
era da un po' che mi frullava in testa questa idea: dare spazio a giovani creativi emergenti in maniera originale. Beh l'originalità scarseggia un po' nella forma perchè, sorpresa, sorpresa..sono interviste! Abbiate pazienza, l'originalità sarà presente nelle domande: curiose, un po' irriverenti, controcorrente..insomma alla Born to be Wilde.
Questa rubrica non avrà cadenza settimanale nè mensile..sarà inaspettata come un temporale estivo e soprattutto capricciosa.
Perciò, tenetevi forti, state per entrare nel mio personale stanzino dei segreti, il mio boudoir francese, sontuosamente arredato per voi. Qui, tra velluti e nappine dorate, dorature e legni pregiati, pesanti tendaggi e candele al profumo di incenso, si avvicenderanno donnine e ometti con curiose storie da raccontare, accuratamente selezionate per voi. Siete curiosi?


Benvenuti ne Le Boudoir di Born to be Wilde



lunedì 13 maggio 2013

Liebster Award (hell yeah!)

Dopo una settimana al mare dove sono stata lontana da pc e quant'altro, torno al mio adorato blog e..sorpresa! Il secondo e inatteso award per Born to be Wilde: il Liebster Award, un premio molto originale nato in Germania che premia i blog appena nati e li aiuta a farsi conoscere. Gentilmente concesso da Frannie's Cafè, sono davvero orgogliosa di questo altro piccolo passo. Guardate un po' che bello:


Un ringraziamento enorme, con tanto di mega abbraccio virtuale va a Frannie :)  vi consiglio di fare un salto sul suo blog perchè oltre ad avere una grafica pazzesca, originale e molto romantica, ha una varietà di libri da consigliare davvero incredibile.
Il premio, come il precedente award, impone un dolce obbligo: rispondere alle domande che la blogger che ti ha preceduto ha voluto formulare per te.
E allora, rispondiamo!:)
Le Domande di Frannie

  1. Se la tua libreria stesse andando a fuoco e potessi salvare soltanto un libro, quale sarebbe? Brucerei con la mia libreria..ahah no scherzo, sarei davvero depressa ma salverei Via col vento della Mitchell ma solo perchè Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco le ho sull'ebook :D
  2. Se potessi viaggiare nel tempo, in quale epoca e luogo ti recheresti? Alla corte di Versailles ai tempi del Re Sole. Intrighi e abiti meravigliosi..what else?
  3. Cosa ami fare più di qualsiasi altra cosa? La cosa che più amo è dormire accoccolata con il mio ragazzo ma se la risposta contemplasse solo Moi, direi mangiare, leggere e fare giochi di società, in quest'ordine. Che nerd eh!? 
  4. Qual è il libro che ti ha maggiormente commosso o fatto emozionare? Via col vento.. ma anche l'ultimo capitolo di Harry Potter.. Ebbene sono una piagnucolona..se un libro fa minimamente emozionare, piangerò sicuro.
  5. Quale, invece, quello che ti ha deluso? Mmm ultimamente sto leggendo L'ultimo licantropo di Glen Duncan ma non faccio nessuna fatica a mollarlo e riprenderlo. Con Via col vento ci andavo anche in bagno, fate voi..
  6. Se dovessi paragonare la tua vita ad un libro..? Questa è difficile, mi ritiro per deliberare..non riesco proprio a scegliere!
  7. Come mai ti sei appassionato/a alla lettura? Penso sia merito della mia maestra di italiano delle elementari (Betty i love you) e della mia professoressa di italiano alle superiori (the Great Barbi). Non le ringrazierò mai abbastanza.
  8. Un libro che ti fa ritornare alla mente ricordi dell'infanzia. Polissena del porcello di Bianca Pitzorno: stupendo.
  9. Sei a favore degli ebook o preferisci il cartaceo? Cartaceo tutta la vita..il problema è che in Malesia non potevo portarmi i millemila libri de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e ho messo il mio ragazzo ad un bivio: o mi regalava tutti i libri della saga o un ebook che li contenesse tutti. La sua pragmaticità ha vinto e mi ha regalato un fichissimo ebook ma penso che col primo stipendio li ricomprerò tutti in pelle di drago!ahaha
  10. Il dolce a cui non puoi resistere? La torta di mele e cannella: TOP
  11. Hai un sogno nel cassetto? Diventare editore :)

Il secondo obbligo è formulare 11 domande per i blog che decido di premiare. Eccole:

  1. Il libro che dovrebbe essere letto OBBLIGATORIAMENTE da tutti i quelli che conosci
  2. Il personaggio letterario preferito e perchè
  3. Il personaggio letterario detestato e perchè
  4. L'autore più FAIL che tu abbia letto
  5. La cosa che ti rende davvero felice
  6. Il libro del cuore
  7. Qual'è la persona che ti ha spinto o che ti sostiene in questa passione? Hai l'occasione per ringraziarl@ pubblicamente ;)
  8. Su un'isola deserta tu e un libro: quale? (tieni conto che dovrà tenerti compagnia a lungo)
  9. Piatto preferito e cucinato da chi
  10. Da grande farai/sarai/vorrai...
  11. Se fossi un animale quale saresti?
E ora, rullo di tamburo per i fortunati vincitori del Liebster Award:
Congratulazioni amici!:)

mercoledì 8 maggio 2013

News dell'ultima ora da Newton Compton: altri 12 titoli a 0,99 cents

Un ringraziamento speciale al blog Un lettore è un gran sognatore che ci ha avvisato per prima della fantastica notizia dell'ultima ora targata Newton Compton (qui il link della pagina ufficiale della collana Newton Compton). Udite, udite, stanno per uscire altri 12 piccoli capolavori a 0,99 cents...imperdibili direi! Non sto nella pelle..
Ma vediamo quali sono e soprattutto quali sono i più papabili:


  • Una stanza tutta per sé - Virginia Woolf
  • La metamorfosi - Franz Kafka
  • I dolori del giovane Werther - Von Goethe
  • Sherlock Holmes, Uno studio in rosso - A. Conan Doyle
  • Il libro del Tao - Lao-Tzu
  • Aforismi - Oscar Wilde
  • Il profeta - Kahlil Gibran
  • Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde - R.L. Stevenson
  •  Cuore di cane - Bulgakov
  • La casa stregata - Lovecraft
  • Uno, nessuno, centomila - Pirandello
  • La lama del rasoio - Massimo Lugli
Direi che senza dubbio ne comprerò più della metà: quelli che ho sottolineato ovviamente sono i prescelti (per ora..) mentre quelli barrati sono quelli che ho già o che ho già letto.
La caccia è aperta! Buone letture!:)

martedì 7 maggio 2013

Un uso qualunque di te di Sara Rattaro

"Improvvisamente tutto cambia. Una giornata tranquilla si trasforma in qualcos'altro, in un giorno che non dimenticherai mai. Una data ti si incide tra i ricordi e lentamente diventa indelebile. In una giornata tranquilla puoi perdere chi ami, scoprire di essere incinta, trovare un lavoro, rifarti il naso, essere coinvolto in un incidente, cadere, prendere una pasticca di cui ignori il contenuto o recuperare quella scatola che mai avresti immaginato ti sarebbe servita." Viola

Cosa fai quando vai al mare e speri di crogiolarti al sole della Toscana per una settimana e invece piove peggio che durante il diluvio universale nel bel mezzo dell'oceano? Acqua sopra e acqua sotto, quindi prendi mestamente il primo libro che ti capita sotto mano dalla pila e cominci a leggerlo, vergognandoti anche un po' di aver sperato in un bagno di sole al posto del soltio bagno d'umidità milanese.Certo, son stata fortunata, capita davvero poco spesso di azzeccare la lettura al primo colpo. E per di più una delle letture consigliate dalle tue compari blogger. E per di più comodamente spiaggiata su una sedia a dondolo. Mancava solo il camino: top!Tornata al grigiume di Milano, altro non resta che scrivere le impressioni che questo romanzo mi ha lasciato. Lasciatemi dare un aggettivo: reale, della corrente del Realismo ultra moderno. Vero.La Rattaro mette in scena una storia come un'altra: un matrimonio di lunga durata, il bilancio di una vita..Viola  è sposata con Carlo, l'innamoratissimo marito e ha una figlia, Luce, diciassettenne piena di vita. Viola, moglie e madre distratta, tra digressioni e presente, ci racconta com'è arrivata nel letto di un altro, ad essere svegliata all'alba da un sms di Carlo che l'avvisa che Luce è in ospedale.La storia di una vita in un giorno e un giorno lungo una vita, ecco quello che Viola ci dà. Una vita che è passata veloce come un soffio e all'improvviso ci si ritrova con una manciata di rimpianti e ingabbiati in una vita che mai ci saremmo immaginati fosse cosi: il primo amore, la disillusione, i tradimenti, le speranze malriposte, i rimpianti. Questa è la storia di una generazione di donne che immaginava un futuro lucente e si è ritrovata con un presente opaco. Sapeste quante ce ne sono..Viola all'inizio è un personaggio che non si può non detestare. Ci fa pena, una tremenda pena, una pena da piangere: ha tutto e non riesce ad afferrarlo, la felicità le sfugge anche se ce l'ha davanti. Ma è davvero colpa di qualcuno quando si smette di amare? Quando si prova a cercare la felicità in altre persone? Che senso hanno avuto le scappatelle, i segreti e le bugie di fronte alla verità? Che tua figlia che sta morendo? Viola capirà a sue spese e il drammatico e fulmineo finale assolverà noi e soprattutto lei.Mi è piaciuto molto lo stile della Rattaro: energico, nervoso, breve e caratterizzato da un particolare uso della punteggiatura che a me piace molto. Il solo appunto è che forse quest'ultimo va perfezionato, ogni tanto c'era qualche parola che andava per conto suo e di non facile interpretazione. Per il resto, una lettura così fluida e unica va certamente premiata.La sincerità con cui Viola si denuda a noi è sconcertante: quanto può essere bugiarda una donna? Quanto può ingannare? E soprattutto, quanto a lungo? Lei non si risparmia nulla e non ti risparmia nulla: praticamente non hai scampo, ne diventi complice. Ti dà del tu e tu la capisci. Tradisce il marito e tu la capisci. Si sente infelice e tu la capisci. Viola diventa te e tu diventi lei. E la perdoni. E ti perdoni.Questo romanzo è uno schiaffo in piena faccia all'ipocrisia propria di certe coppie. Fa capire quanto di profondo ci sia in una donna rispetto al modello convenzionale impostoci dalla tradizione: un abisso di emozioni e incongruenze che vengono le vertigini a guardarci dentro.Voto: 8+